CENTRO NUCCI NOVI CEPPELLINI
"UN SOGNO DA VIVERE"
Voi potete sognare, progettare e costruire il posto più bello del mondo, ma saranno sempre le persone che lo abiteranno a renderlo ciò che vogliono che esso sia, perché solo le persone possono fare in modo che i sogni diventino realtà!
PREMESSA
In diverse occasioni si sente dire: “le famiglie vogliono essere una risorsa, non un peso, un disturbo, o qualcosa, o meglio, qualcuno con cui non si può fare a meno di rapportarsi”.
ESSERE UNA RISORSA!
Forse il modo migliore per efficacemente comprendere questa affermazione è quello di guardare la struttura Vidoni, riflettere sul progetto di residenzialità che sta per partire, sull'opportunità offerta alla Cooperazione sociale di gestire questo nuovo servizio, impiegando persone, loro dipendenti, soci, o altro.
Tutto questo grazie alla volontà, all'impegno anche delle famiglie, forse soprattutto delle famiglie di FA.DI.VI. che hanno pensato, progettato e realizzato questo progetto di cui noi genitori siamo certamente una parte importante.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
Le famiglie hanno, o forse dovrebbero avere, la consapevolezza che una pur bella struttura – come di fatto sarà la Vidoni - non potrà da sola essere la condizione sufficiente ad assicurare le migliori risposte alle nostre aspettative e dei ragazzi/e che l’abiteranno.
Non sarà neanche sufficiente formulare un adeguato piano educativo individuale ad assicurare buoni risultati.
Neanche basterà poter contare su di un buon direttore/coordinatore, quale si ritiene la persona scelta e neanche poter contare su quelli che, nelle varie realtà già operanti, possono essere considerati i “migliori” operatori, per dirla con una battuta sulla “nazionale degli operatori”.
In occasione di incontri di formazione ci è stato ricordato che questo nostro progetto non potrà essere soltanto una mera somma delle parti anche se è chiaro che riuscire a far sì che si verifichino tutte le condizioni sopra descritte sarà un bel passo avanti sulla strada che vogliamo percorrere.
ESSERCI, COME ESSERCI
Il FAMILIARE dovrà essere riconosciuto dalle istituzioni, dal gestore, dai dirigenti, dagli operatori, come soggetto attivo per il suo ruolo di genitore portatore di una storia, di esperienze significative di cui avvalersi.
In questa sperimentazione potrà anche accadere - specie nel periodo iniziale – che le esperienze e le attese del soggetto disabile possano non sempre essere coincidenti con quelle del famigliare. Lo sforzo dovrà essere quello di operare insieme, in modo il più possibile condiviso, per conciliare le possibili differenti aspettative.
Dopo una vita spesa nell'amore ma anche nel sacrificio, nella non rassegnazione, nel fronteggiare mille difficoltà, al famigliare dovrà essere “concesso” di poter accompagnare il proprio figlio in questo ulteriore percorso che tra l’altro egli stesso ha pensato riuscendo a renderlo possibile.
Il FAMILIARE dovrà – anche con l’aiuto dell’associazione - trovare il giusto equilibrio, la giusta ”distanza” rispetto alla sua voglia di essere sempre e comunque presente. Si cercheranno e si troveranno insieme le soluzioni più idonee e più opportune all'accompagnamento dei propri figli o congiunti non trascurando di considerare le esperienze, il passato, il contesto, la realtà, le aspettative, le ansie, la consapevolezza dolorosa di ogni singola famiglia. Ogni genitore, ogni famigliare dovrà peraltro sforzarsi ed essere in grado di provare a descriversi e proiettarsi all'esterno non attraverso lo stereotipo del dolore, dell’angoscia o del pietismo, bensì con la forza, l’amore, il coraggio, la gioia di vivere, la convivialità, la fantasia, l’immaginazione, la generosità, la sensibilità, il sentimento . . . . la vita. Così si è peraltro proposto con molte delle persone con cui - attraverso l’associazione - è entrato in relazione in questi anni.
Dobbiamo sforzarci per far sì che all'interno di questo nostro progetto, ogni soggetto coinvolto (persone disabili, famiglie, operatori, direzione, ASL, volontari, ecc. ) possa avere e mantenere la consapevolezza del proprio ruolo.
Per molte delle nostre famiglie decidere di inserire in modo residenziale il proprio figlio/a sarà sicuramente una scelta non facile, sofferta e per diverse ragioni perfino travagliata.